Negli ultimi due anni la ricerca sul dolore ha prodotto significativi aggiornamenti terapeutici. Sono state pubblicate nuove linee guida e metanalisi sulle strategie farmacologiche e sono emerse molecole innovative non oppioidi. Le segnalazioni cliniche riguardano soprattutto il dolore cronico - neuropatico, muscoloscheletrico e oncologico - con un'attenzione particolare alla minimizzazione degli effetti collaterali degli analgesici. Di seguito si riassumono i principali sviluppi (linee guida, approvazioni, trial clinici e revisioni sistematiche) suddivisi per tipo di dolore, con un focus sui farmaci di interesse in Medicina Generale.
Dolore neuropatico
La Neuropathic Pain Special Interest Group (NeuPSIG) dell'IASP ha pubblicato nel 2025 una vasta revisione sistematica (Lancet Neurol 2025) con raccomandazioni aggiornate sulla terapia del dolore neuropatico. Confermate come prima linea gli antidepressivi triciclici (TCA) e gli inibitori di serotonina-noradrenalina (SNRI, es. duloxetina) e i ligandi del recettore α2δ (pregabalin, gabapentin). In seconda linea sono raccomandati debolmente farmaci topici come la capsaicina al 8% (patch) o la lidocaina (cerotto), soprattutto per neuropatie periferiche localizzate. In terza linea (raccomandazione debole) ricadono infine interventi come la tossina botulinica A e la stimolazione magnetica transcranica, oltre agli oppioidi, che vengono relegati a opzioni di ultima scelta.
Aggiornamenti farmacologici
L'analgesia con gabapentinoidi e SNRI resta consolidata, ma il loro uso richiede cautela per effetti avversi (sedazione, rischio respiratorio). Una recente metanalisi su SNRI ha confermato che la duloxetina 60 mg offre un sollievo dal dolore significativo e migliora la qualità di vita nella lombalgia cronica (tra cui il dolore neuropatico periferico). Altri antidepressivi hanno dimostrato efficacia più modesta.
Nuovi farmaci in sviluppo
Di particolare rilievo è la ricerca di analgesici non oppioidi innovativi. Una molecola sperimentale giapponese, ADRIANA (antagonista selettivo α2B-adrenergico), inibisce un recettore che normalmente limita l'azione endogena della noradrenalina, potenziando così il controllo del dolore tramite vie α2A. In modelli animali ADRIANA ha mostrato forte effetto analgesico senza alterazioni cardiovascolari; risultati promettenti sono riportati anche in piccoli studi post-operatori. Sono in corso trial clinici su pazienti oncologici con risultati preliminari promettenti.
Un'altra innovazione è BnOCPA, un agonista altamente selettivo del recettore adenosinico A₁. A differenza degli agonisti tradizionali, BnOCPA attiva un'unica via di segnale intracellulare evitando sedazione, bradicardia e depressione respiratoria. Pubblicato su Nature Communications (2022), questo studio ha dimostrato che BnOCPA induce analgesia potente in animali senza gli effetti collaterali tipici degli oppioidi. Sebbene non ancora in trial clinico, il principio apre possibilità per nuovi analgesici centrali ultra-selettivi.
Dolore muscoloscheletrico e lombare cronico
Nella gestione del dolore muscoloscheletrico cronico (es. lombalgia, artrosi) permangono come cardini paracetamolo, FANS e oppioidi deboli/forti secondo scala WHO. Tuttavia recenti evidenze guidano scelte più mirate:
Antidepressivi SNRI
Il ruolo della duloxetina è stato validato anche in dolore lombare cronico non specifico. Una revisione del 2024 (Pain Management) ha rilevato che duloxetina 60 mg riduce significativamente il dolore e migliora la qualità di vita in confronto a placebo (MD ≈ -0,57 cm su scala VAS 10 cm). Ciò supporta l'uso di duloxetina in pazienti con dolore cronico a componente centrale/infiammatoria (es. fibromialgia, lombalgia), in linea con le raccomandazioni cliniche.
Terapie adiuvanti
Per l'osteoartrosi grave sono allo studio anticorpi anti-NGF (tanezumab, fasinumab), pur con timori di sicurezza (progressione articolare); finora non approvati in UE. I FANS restano terapia di prima scelta per infiammazione articolare, ma con cautela in anziani/possibili effetti gastrointestinali/renali.
Un tema importante è la rivalutazione del metamizolo (novalgina): l'EMA ha avviato nel 2024 una revisione sull'uso di questo analgesico per timori di agranulocitosi, sottolineando la necessità di monitoraggio. Ciò impatta indirettamente la pratica clinica, spingendo a cautela nel suo uso e ad una stretta sorveglianza farmacovigilanza.
Dolore oncologico
Nel dolore oncologico rimangono valide le strategie WHO (scala analgesica) e le linee guida AIOM e SIAARTI-ISS, che enfatizzano un approccio multimodale. Le novità nel periodo 2024-2025 sono soprattutto di carattere complementare:
Bisfosfonati e denosumab
Studi clinici e linee guida oncologiche confermano che i farmaci anti-riassorbimento osseo alleviano il dolore osseo metastatico. In particolare pamidronato e acido zoledronico riducono il dolore osseo correlato alle metastasi, diminuiscono il bisogno di analgesici e migliorano la qualità di vita. Denosumab, anticorpo anti-RANKL somministrato per via sottocutanea, ha mostrato uguale o migliore efficacia del zoledronato nel ritardare il peggioramento del dolore. Questi trattamenti andrebbero affiancati a farmaci analgesici sistemici (oppioidi, co-analgesici) e interventi non farmacologici come parte di un protocollo integrato.
Oppiodi e co-analgesici
Non ci sono nuovi oppioidi approvati specificamente per dolore oncologico in questi anni, ma si conferma l'importanza di un uso bilanciato: una metanalisi JAMA 2017 su 96 RCT nel dolore cronico non oncologico ha evidenziato che gli oppioidi migliorano il dolore (-0,69 cm VAS) e la funzione fisica, ma con effetto clinico modesto. Ciò avvalora le raccomandazioni ad usarli solo quando necessario e a dosaggi attenti. Le linee guida SIAARTI/ISS (2024) raccomandano il "buon uso" degli oppiacei, coerentemente con evidenze che mostrano solo piccoli benefici incrementali rispetto al placebo.
Nuove molecole analgesiche non-oppiacee
Negli ultimi anni sono state identificate nuove classi di analgesici selettivi, ancora in gran parte in fase di studio, con meccanismi diversi dagli oppioidi:
Journavx (suzetrigina)
Nel 2025 la FDA USA ha approvato questa molecola orale come primo analgesico non-oppiaceo di nuova classe per dolore acuto da moderato a grave. Suzetrigina blocca selettivamente i canali del sodio neuronali Nav1.8 periferici, interrompendo la trasmissione del dolore prima che raggiunga il sistema nervoso centrale. Studi clinici su chirurgia addominale e ortopedia hanno mostrato analgesia significativa e ridotto uso di oppioidi. Journavx non causa dipendenza come gli oppioidi tradizionali, aprendo la strada a nuove strategie di gestione del dolore post-operatorio.
| Farmaco / Classe | Indicazione | Note / Evidenze principali |
|---|---|---|
| Journavx (suzetrigina) | Dolore acuto moderato-grave (post-op, trauma) | Blocco selettivo Nav1.8 periferico; approvato FDA 2025 (analgesico orale non-oppiaceo). Riduce dolore post-chirurgia e uso di oppioidi senza dipendenza. |
| ADRIANA (α2B-antagonista) | Dolore (oncologico/cronico) | In fase di sviluppo; antagonista α2B che potenzia vie adrenergiche inibitorie (α2A); efficace in animali senza effetti cardiovascolari. Trial clinici in corso (dolore post-op). |
| BnOCPA (agonista A₁) | Dolore cronico (preclinico) | Agonista A₁ iperselettivo, analgesia senza sedazione/bradicardia. Principio scientifico (2022) promettente per nuovi analgesici. |
| Capsaicina 8% (patch) | Dolore neuropatico periferico | Da raccomandazione NeuPSIG 2025 come seconda linea. Diversi studi confermano il sollievo nei neuropatie dolorose con effetto prolungato. |
| Tossina botulinica A | Dolore neuropatico cronico | Indicato come terapia di terza linea (NeuPSIG 2025) per neuropatie resistenti. RCT evidenziano sollievo in neuropatia diabetica e post-erpetica. |
| Duloxetina (SNRI) | Dolore lombare cronico, fibromialgia | Migliora dolore e qualità di vita: metanalisi 2024 mostra riduzione significativa del dolore vs placebo. Utile in pazienti con dolore cronico centrale/infiammatorio. |
| Pamidronato / Zoledronato | Dolore osseo metastatico | Bisfosfonati che riducono dolore osseo e consumo di analgesici. Parte della terapia integrata (con analgesici) per metastasi ossee. |
| Denosumab | Dolore osseo metastatico | Inibitore RANKL; studi comparativi indicano ritardo nella comparsa del dolore rispetto a zoledronato. Somministrato SC con efficacia simile. |
Conclusioni
I medici di medicina generale devono tenere conto delle nuove raccomandazioni NeuPSIG 2025 (minima prescrizione di oppioidi, preferenza per SNRI/TCA in dolore neuropatico, integrazione di terapie coadiuvanti) e delle evidenze emergenti su farmaci innovativi. L'approvazione FDA di Journavx (suzetrigina) nel 2025 rappresenta un importante passo avanti per gli analgesici non-oppioidi di nuova classe, mentre le molecole sperimentali ADRIANA e BnOCPA promettono nuove strategie terapeutiche altamente selettive.
L'uso degli oppioidi nel dolore cronico non oncologico rimane limitato a situazioni selezionate, con linee guida SIAARTI/ISS che raccomandano il "buon uso" degli oppiacei. La revisione EMA sul metamizolo sottolinea l'importanza della farmacovigilanza. In sintesi, il 2024-2025 ha portato significativi progressi nella terapia del dolore, con nuove molecole, linee guida aggiornate e un approccio più sicuro e personalizzato per i pazienti.